Come lavare il parquet: consigli e prodotti per la pulizia.

COME LAVARE IL PARQUET: CONSIGLI E PRODOTTI PER LA PULIZIA

 

 

Il parquet in legno è una delle pavimentazioni più impiegate grazie alla sua straordinaria bellezza, alle sue qualità e alla capacità di adattarsi a qualunque stile.
Tra le caratteristiche principali e intrinseche del legno troviamo infatti l’isolamento termico, l’isolamento acustico, la durezza e l’elasticità. Ma la specificità che più lo contraddistingue rispetto ad altri materiali è che è un materiale vivo: che reagisce alle condizioni ambientali in cui si trova, in particolare ai fattori di luce, temperatura e umidità.

Proprio per la sensibilità a questi fattori, in passato veniva evitata l’installazione del parquet in zone della casa con contatto frequente con acqua, come bagno e cucina.
Oggi, con lo sviluppo di nuovi trattamenti e tecnologie, è possibile avere prodotti, come il parquet Garofoli, molto più resistenti. Questo, oltre ad ampliare la possibilità delle posa in tutti gli ambienti della casa, ha semplificato la manutenzione e la pulizia dei pavimenti in legno.

Vediamo nello specifico come pulire il parquet delle nostre collezioni, per conservare e preservare tutta la bellezza del legno.

 

PULIZIA ORDINARIA

Vogliamo rassicurarti facendo una premessa: i nostri parquet, essendo di alta qualità e trattati con le tecnologie più recenti, non necessitano attività di manutenzione particolari. Puoi quindi liberarti dalla paura… “Adoro il parquet me se poi si rovina?”.

Se comunque tieni all’igiene di casa e fai le pulizie ogni giorno, sappi che la pulizia quotidiana del pavimento in legno va effettuata utilizzando un’aspirapolvere con spatola a setole morbide oppure utilizzando panni specifici in micro-fibra elettrostatica.

Una volta eliminata la polvere si può procedere con il lavaggio della superficie: questa è la fase più delicata della pulizia perché trattando il legno in modo sbagliato, nel tempo si può compromettere il materiale. Ma come lavare il parquet?

Usa un panno umido (ben strizzato) imbevuto con acqua tiepida e detergente appropriato. In commercio esistono molti prodotti per parquet tutti rigorosamente neutri e privi di solventi ma se proprio un giorno ti ritrovi senza in prodotti specifici, in alternativa puoi usare il sapone neutro che usi per i piatti.

Per la cura del parquet sono da evitare assolutamente l’uso di alcool, solventi, acidi e ammoniaca, perché possono danneggiare irreparabilmente la finitura superficiale. Ti consigliamo anche di evitare la cera, perché andrebbe comunque a modificare l’effetto del nostro parquet.

Nel casi in cui dobbiamo pulire parquet macchiato è fondamentale non utilizzare prodotti schiumosi ed evitare ammoniaca e sostanze aggressive come alcool e candeggina.
Se sono presenti macchie vi consigliamo, quindi, di pulire il parquet con i classici prodotti neutri diluiti con acqua, come detto in precedenza, facendo una leggera pressione sulla zona critica e ripetendo l’operazione più volte se necessario.
Dopo il lavaggio, quando il pavimento è ben asciutto, si può passare un panno morbido di lana o di cotone seguendo la direzione delle venature del legno così da lucidare il pavimento.

 

Un ulteriore consiglio è quello di applicare appositi feltrini ai piedi di tavoli e sedie per evitare che lo sfregamento, nel tempo, possa graffiare la superficie del parquet.

Inoltre, nel caso tu debba spostare oggetti pesanti, ricordati di farli scorrere su pesanti stracci di lana o su feltro. In questo modo potrai salvaguardare il tuo pavimento in legno.

 

 

 

NUOVA VITA AL PARQUET CON LA LEVIGATURA

Se invece ti stai chiedendo come pulire il parquet rovinato dobbiamo avvisarti che con la pulizia ordinaria e straordinaria si possono ottenere solo dei miglioramenti, ma non è possibile riportare il pavimento all’originale bellezza.
I pavimenti in parquet di recente formulazione presentano una superficie anti-graffio altamente resistente che ne riducono l’usura, ma se il legno risulta essere molto invecchiato la miglior soluzione è la levigatura.
Per questo intervento sono però necessari strumenti professionali e quindi dovrai affidarti a specialisti.

 

 

NO ALL’UMIDITÀ

Un’ultima cosa molto importante da sapere è che, una volta effettuata la posa, è necessario mantenere negli ambienti le idonee condizioni climatiche.

L’umidità dell’aria deve essere compresa tra 45% e 65% e la temperatura ambiente tra 15°C e 30°C, altrimenti nel tempo possono verificarsi nel pavimento in legno ritiri o rigonfiamenti.

Occorre quindi prestare molta attenzione perché risalite di umidità dal sottofondo o allagamenti possono danneggiare in maniera anche irreversibile il pavimento.

Quali porte abbinare ad un parquet in rovere sbiancato?

QUALI PORTE ABBINARE A UN PAVIMENTO IN ROVERE SBIANCATO

 

Abbinare le porte con il parquet  in rovere sbiancato, può sembrare un’ impresa semplice, ma in realtà bisogna fare molta attenzione per ottenere un risultato armonioso.

Nel nostro blog ci siamo già occupati dell’abbinamento tra pavimento e porte, ma in questo articolo vogliamo focalizzarci su una tipologia di pavimento molto di tendenza negli ultimi anni: il parquet in rovere sbiancato.

Il trend dello stile nordico che ha imperversato nelle ultime stagioni ha portato infatti una grande attenzione verso i legni più chiari, come il rovere sbiancato, il rovere naturale oppure due alternative presenti nel nostro catalogo: il rovere Ice e il rovere seta.

 

 

ROVERE SBIANCATO E ALTRE FINITURE CHIARE

Partiamo subito rispondendo a una domanda che ci viene fatta spesso: “Parquet rovere sbiancato: pro e contro?”
Il rovere sbiancato è una tipologia di pavimento fra le più belle e versatili, in grado di donare un forte senso di calore e comfort.

Un altro pro del rovere sbiancato Garofoli e che lo si trova, nella stessa finitura, sia per le porte che per i pavimenti, i rivestimenti e gli armadi.
Per alcuni un contro è rappresentato dal prezzo del parquet stesso rispetto ad altri tipi di pavimento, ma questo è un ostacolo spesso solo apparente. I parquet prefiniti come il nostro richiedono infatti un costo molto più basso per l’installazione.

Il colore rovere sbiancato è una finitura semplice da abbinare, ma in base alla scelta della porta cambia completamente l’aspetto generale della casa.

Se desideriamo un risultato lineare e molto accogliente consigliamo di abbinare questo tipo di parquet a porte interne in rovere sbiancato.
La scelta tono su tono è raccomandata per abitazioni con ambienti ristretti in quanto la continuità di colore aumenterà la luminosità e la percezione degli spazi.

 

 

 

Per case, invece, dove design è la parola d’ordine il rovere sbiancato del pavimento(o le finiture affini) sarà perfetto con una porta in vetro e alluminio.

Il matrimonio tra rovere sbiancato e vetro è infatti perfetto, di grande classe ed eleganza.

 

 

 

ALTERNATIVE AL ROVERE SBIANCATO

Se vuoi delle alterative interessanti al rovere sbiancato, puoi valutare due finiture che stanno veramente facendo tendenza: il rovere Ice e il Rovere seta.

Te le presentiamo in ambientazioni in cui sono state rese veramente protagoniste.

 

 

Per chi ama il legno ma predilige interpretazioni minimal ecco sotto un’idea irresistibile: al parquet sono state abbinato porte, battiscopa e armadi tutti nella finitura rovere ice e in versione raso parete.

 

 

Se invece desideri una tonalità più calda ecco un bel living realizzato con il rovere seta e le porte scorrevoli in vetro.

Come puoi notare dall’immagine sottostante è inoltre possibile scegliere in rovere seta anche la parete attrezzata e la boiserie.

 

 

Il dettaglio di classe? Il vetro con decorazione bianca invece che il classico vetro trasparente.

 

Arredare con il grigio. Porte e serramenti di design.

 

Per molto tempo relegato al ruolo di colore triste, questa tonalità è oggi apprezzata e popolare.

È però particolarmente difficile da usare nell’ interior design, come non sbagliare?

 

 

 

In foto: porte interne in rovere laccato bianco a poro aperto, parquet e boiserie Garofoli in rovere pietra

 

 

Il colore neutro per eccellenza è anche il più discusso online.

Come si fa ad arredare con il grigio? Parliamo di una tonalità apparentemente triste e spenta, ma molto elegante e apprezzata, tant’è che ha spinto Kate Watson-Smyth a scriverne un libro, “Sfumature di grigio. Decorare con eleganza”.

Parliamo allora del protagonista della prossima stagione 2020/2021: “sarà un colore chiave per auto, vernici, tessuti per la casa e interni” annuncia Laurie Pressman, vice-presidente di Pantone Color Institute, l’azienda americana famosa per lo studio e la catalogazione delle tinte.

 

 

 

 

 

In foto: sistema ad ante battenti Cover di Rimadesio, struttura brown, ante in vetro grigio ardesia opaco

 

Quale sfumatura scegliere per arredare con il grigio?

Se scegliamo una sfumatura di grigio scuro potremmo dare un look austero all’ambiente: consigliamo di applicarla solo a una parete della stanza oppure di usarlo sui dettagli dell’arredo, così da non rendere lo spazio pesante.

Viceversa, se optiamo per una sfumatura di grigio chiaro avremmo un impatto elegante e rilassante: consigliato infatti per elementi più ampi, come un grande tappeto o su più pareti della stanza.

Da ricordare che il grigio è il colore dell’ombra e quindi l’attenzione alle fonti luminose è fondamentale nella scelta della tonalità.

 

 

In foto: pavimento in laminato Gidea

 

 

Abbinare il grigio ad altri colori può essere una buona idea: grigio e rosa sono due amanti dell’eleganza. Una soluzione cromoterapica può essere abbinare il grigio scuro a un tono di rosa tenue e delicato. Questo sarà una sensazione molto vibrante per chi vive l’ambiente della casa.

Infine possiamo optare per uno stile più rustico e nordico: un grigio chiaro su elementi in legno o su un arredo industrial garantisce una sensazione riposante donando luminosità alla stanza.

Perché scegliere un parquet in legno certificato Ter Hurne?

Guida alla scelta dei parquet ecologici certificati
L’attenzione verso temi ambientali porta a fare scelte consapevoli anche rispetto ai materiali da costruzione.

 

I pavimenti in legno per la loro particolare natura sono già prodotti con un forte potenziale di ecocompatibilità, ma molte aziende operanti nel settore hanno ottenuto certificazioni che ne garantiscono ancor più la sostenibilità ambientale.

Un ottimo esempio può essere Ter Hurne, azienda tedesca a conduzione familiare con sede nella regione del Munsterland, che da oltre 50 anni si dedica allo sviluppo responsabile di prodotti sostenibili e sani, che impongono severi standard in termini di funzione ed estetica.

 

 

Ter Hurne è certificata FSC e PEFC e sostiene gli aspetti ecologici e sociali di una totale trasparenza e tutela della sostenibilità della catena forestale.

L’accurata selezione delle regioni di crescita e gli alberi che crescono al loro interno sono fondamentali per gli elevati standard di qualità Ter Hurne.

Il principio di sostenibilità economica e salvaguardia delle risorse è uno dei concetti base di questa filosofia, esteso a tutte le aree e processi produttivi dell’azienda.

 

Scegliere un prodotto con queste certificazioni vuol dire assicurarsi di dare il proprio contributo all’ambiente in termini di:

  • conservazione degli habitat forestali per animali e piante

  • protezione idrogeologica dei versanti, e le alluvioni degli ultimi anni ci insegnano molto in materia

  • tutela della biodiversità degli ecosistemi forestali

  • rispetto dei tempi di ricrescita

  • garanzia per i diritti dei lavoratori impegnati, delle popolazioni indigene e dei proprietari forestali

 

 

 

 

Oggi più che mai un ambiente con aria salubre e libera da contaminazioni è fondamentale per sentirsi bene, restare in salute e migliorare la qualità della vita.

Ogni anno l’azienda si sottopone volontariamente ad un controllo indipendente condotto dal rinomato Eco-Institut, al fine di ottenere una certificazione che attesti che i prodotti siano a basso contenuto di emessioni.

Tutti i controlli Eco-Institut sono più restrittivi di quelli previsti per legge, quindi molto al di sotto degli standard di volatili nocivi consentiti.

 

 

 

 

“Il Blue Angel offre orientamento a tutte quelle persone che fanno acquisti consapevolmente e che si assicurano di acquistare prodotti durevoli, efficienti dal punto di vista energetico e rispettosi della salute.”
Il cancelliere Angela Merkel

 

Il Blue Angel è l’etichetta ambientale del governo federale da oltre 40 anni. Garantisce “standard elevati per la protezione del nostro ambiente e della nostra salute – indipendente e credibile”, afferma Svenja Schulze.

Dal 14 marzo 2018 è ministro federale dell’ambiente, della conservazione della natura e della sicurezza nucleare.

A partire dal materiale selezionato fino al prodotto finito: The Blue Angel controlla continuamente il ciclo di vita dei pavimenti Ter Hurne.

 

 

 

 

 

 

VOC è l’abbreviazione del nome inglese Volatile Organic Compounds. Tradotto, il termine significa “composti organici volatili”.

Le nostre case e le nostre stanze sono isolate meglio di prima. Ciò significa che le sostanze presenti nei materiali e che evaporano rimangono più a lungo nell’aria della stanza. Alcune di queste sostanze hanno dimostrato di essere dannose per la nostra salute.

Tale certificazione attesta la totale assenza di VOC nocivi, di radiazioni, metalli pesanti, e derivati del petrolio in tutti i prodotti dell’azienda tedesca.

 

 

 

EPD è l’abbreviazione del termine inglese Environmental Product Declaration.

Si tratta della descrizione delle proprietà rilevanti di un prodotto in termini di impatto sull’ambiente.

Questo documento tiene conto il più possibile dell’intero ciclo di vita del prodotto.

 

 

 

CARB è l’abbreviazione di “Air Resources Board”.

È una commissione governativa dello stato della California negli Stati Uniti. Questo organo consultivo emette dal 1967 proposte legislative particolarmente rigorose per il controllo dell’inquinamento atmosferico.

 

 

 

 

CE è l’abbreviazione di “Conformité Européenne” (conformità europea). Con il marchio CE dichiariamo che i nostri prodotti sono conformi a tutte le normative UE applicabili. Le normative dell’UE riguardano il comportamento al fuoco, le emissioni di formaldeide, le emissioni di COV, nonché la presenza di PCP e la sostenibilità.

Parquet in bagno e cucina…. why not?

Il parquet? Oggi puoi installarlo senza paura anche in bagno e in cucina.

 

 

 

 

Contrariamente a quanto ancora molti pensano, non esistono controindicazioni per la posa del parquet in bagno o in cucina. Purché si seguano alcuni accorgimenti.

 

 

Il principale timore per la posa del parquet in bagno e in cucina, riguarda la possibile presenza di umidità.

In realtà, non è tanto l’umidità ambientale, quella che si forma dopo aver fatto il bagno o aver cucinato a lungo sul fornello, a rovinare il parquet.

Almeno non in tempi brevi. E comunque il rischio si riduce al minimo se si assicura l’adeguata aerazione dei locali.

Diverso è il caso delle infiltrazioni idriche (allagamento, fuoriuscita di acqua dalla lavatrice ecc.).

Anche in questo caso, però, il problema si può prevenire prestando alcune piccole attenzioni e soprattutto se la posa del parquet viene eseguita a regola d’arte.

 

 

 

Quale legno scegliere?

Alcune essenze sono più stabili di altre al contatto con l’acqua. Tra queste: teak, iroko e doussié.

La domanda che può sorgere spontanea, però, è questa: come mai, allora, la più diffusa oggi è quella di rovere? È sbagliato sceglierla per i bagni e le cucine? No. Il rovere, infatti è uno dei legni più resistenti e di eccezionale durezza e a queste caratteristiche deve il suo successo.

Deve però essere protetto (come nel caso di altre essenze) con opportuni trattamenti.

 

 

La messa in opera

La posa a colla è sempre preferibile, perché, se ben eseguita, non lascia spazi vuoti tra il legno e il massetto, spazi in cui potrebbe infiltrarsi l’acqua. Al contrario, il parquet flottante sarebbe da evitare, perché non prevede colla tra il massetto e pavimentazione, ma solo tra un listello e l’altro. Così, in caso di infiltrazioni, la pavimentazione risulterebbe gravemente compromessa.

 

 

Come trattare un parquet rovinato?

Il parquet in legno è rovinato?

Ti bastano solo tre semplici passi!

 

 

 

 

 

In soli tre step puoi levigarlo, ‘truccarlo’ e proteggerlo, riportando il pavimento in legno al suo originale splendore.

 

 

  1. Effettua una prima sgrossatura della superficie con la levigatrice elettrica a nastro per rimuovere ogni irregolarità e procedi per fasce parallele, partendo dal centro stanza verso le pareti. Effettuane quindi una seconda con il nastro abrasivo a grana più fine, incrociando la direzione.

  2. Sono rimaste delle imperfezioni? Usa la cera colorata e modellabile che, appena indurita, puoi facilmente livellare usando il panno abrasivo in dotazione.

  3. Stendi l’olio protettivo di base, un impregnante a base di oli vegetali che entra in profondità nel legno.

 

 

 

Perchè scegliere un pavimento in legno per la tua casa?

Perché investire in un pavimento in legno?

5 vantaggi che ti convinceranno

 

 

 

In foto: parquet Garofoli in rovere laccato bianco a poro aperto

 

La grande bellezza della natura

Il pavimento il legno deriva da fonti naturali: le sue “imperfezioni visive”, le sue venature, le variazioni cromatiche ne offrono un’evidente testimonianza.

Acquistarlo per la propria cosa equivale quindi a dotare l’ambiente domestico di una “materia viva”, da curare e proteggere, ma capace, nello stesso tempo, di offrire calore e protezione.

Per i più attenti alle questioni ambientali, il consiglio è accertarsi sempre dell’origine e della provenienza del legname scelto.

 

 

In foto: parquet Del Basso con disegno Versailles

 

 

 

L’adattabilità a tutti i contesti

Dai piccoli appartamenti ai grandi saloni; dagli interni in stile ai loft con un’impronta industrial; dalle case in stile shabby chic alle ville di campagna dall’aria sofisticata, fateci caso: il parquet funziona davvero sempre!

 

In foto: parquet Del Basso con abete di recupero

 

 

 

Il piacere di camminare a piedi nudi

Tra le prime parole che vengono in mente quando si inizia a ragionare dell’ipotesi pavimento in parquet c’è “calore”.

In effetti, quale altro rivestimento è in grado di offrire sensazioni tattili, oltre che visive, altrettanto intense? Oltre a essere una “presenza viva” nell’ambiente domestico, il parquet incoraggia gli utilizzatori finali verso un utilizzo diretto, intenso e “senza filtri”.

 

 

Un buon isolamento termico e acustico

Tra le soluzioni disponibili, quelle in legno massello sono particolarmente indicate nei casi in cui sia necessario agire anche in termini di isolamento termico e acustico.

 

 

 

 

 

Più superficie da vivere

Sebbene i tempi di posa possano risultati più lunghi rispetto ad altri pavimenti e particolari cure siano richieste in termini di pulizia e manutenzione nel lungo periodo, in definitiva il parquet finire per divenire molto più di un necessario rivestimento interno.

Dalla cucina alla camera da letto; dal living allo studio e persino in bagno diviene infatti una sorta di co-protagonista nella definizione dell’identità della vostra casa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il parquet in bagno. Consigli e suggerimenti

 

 

 

Camminare a piedi scalzi sul legno è piacevole, trasmette sensazioni antiche! Quindi perché non farlo anche in bagno, trasformandolo in una vera e propria zona wellness?

Contrariamente a quanto si possa pensare, installare il parquet in bagno non presenta preclusioni dal punto di vista tecnico: occorrono solamente pochi piccoli accorgimenti per rendere il bagno una zona relax perfetta, con un pavimento in legno la cui bellezza si manterrà inalterata nel tempo.

 

1) Quali precauzioni bisogna prendere per posare in bagno un parquet?

Il legno, essendo una materia viva, sicuramente può risentire di eventuali condizioni ambientali sfavorevoli. In un ambiente come la stanza da bagno, per avere buona cura dei pavimenti, è consigliabile aprire sempre le finestre ed aerare i locali dopo l’utilizzo di docce o simili per eliminare l’eventuale umidità che si fosse depositata all’interno delle stanze ed evitare che questa possa alterare i pavimenti.

 

2) Quali tipi di legno possono essere utilizzati?

Naturalmente è utile scegliere specie legnose più stabili a contatto con l’umidità, come Doussiè, Merbau, Iroko e Teak.

Il Rovere, specie legnosa molto utilizzata, richiede una certa cautela, perché a contatto con l’umidità tende a creare macchie nerastre causate dalla fuoriuscita di tannino, presente in quantità notevoli in questo tipo di legno.

 

 

3) Meglio massello oppure prefinito?

Il prefinito risulta più stabile essendo dotato di un multistrato di betulla che supporta la lamella in legno nobile e garantisce appunto una maggiore stabilità. Il legno massiccio invece, a causa delle sue caratteristiche meccaniche, non è solitamente utilizzato.

In realtà, perché ciò si verifichi, occorrono interi giorni di contatto con l’acqua. Inoltre, per chi sceglie di usare la bellezza e resistenza del rovere per tutta la casa, è sconsigliato dal punto divista estetico scegliere un’essenza diversa solo per la zona bagno

 

 

4) Indicazioni per la posa in opera?

Il parquet in bagno dovrebbe essere posato soltanto da manodopera qualificata. Una posa mal eseguita, oltre a non valorizzare l’aspetto estetico del pavimento in legno, può causare di ristagni di umidità e conseguenti problemi. Potrebbe accadere, per esempio, che sbagliando il rilevamento dell’umidità ambientale e del massetto su cui viene posato il pavimento in legno si verifichino distacchi, annerimenti, sollevamenti e altri danni, soprattutto nel caso di legno massello.

Date le variazioni igrometriche e di temperatura a cui è soggetto il bagno, è tendenzialmente consigliata la posa completamente incollata, che permette di evitare infiltrazioni di acqua tra il pavimento in legno ed il massetto. È consigliabile, inoltre, sigillare lo spazio tra pareti e parquet con del silicone.

 

5) Come pulire il parquet in bagno? Necessita di manutenzione?

La pulizia del parquet nel bagno non è diversa da quella del resto della casa. Per la manutenzione quotidiana, infatti, è sufficiente effettuare dei lavaggi con prodotti neutri che nutrano e rispettino il pavimento in legno senza essere aggressivi.

 

 

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Come abbinare porte e pavimenti in casa?

Le porte, come sosteniamo da tempo, non sono semplici elementi funzionali in una casa… ma un vero e proprio elemento d’arredo.

Anzi sono il primo vero mobile della casa!

 

Al giorno d’oggi vi sono molteplici soluzioni: legno, laminato, vetro, laccato, scorrevoli, battenti, lisce o decorate.

E’ decisivo quindi scegliere uno stile ben preciso per non creare troppa confusione tra gli ambienti.

 

 

Molto spesso si presta maggiore attenzione nell’abbinare le porte interne con gli infissi, tralasciando altri fondamentali aspetti, come la combinazione della porta con il pavimento, il colore delle pareti e, ovviamente i mobili.

Ecco allora qualche consiglio per non rischiare di cadere in antipatici errori.

 

 

 

PORTE E PAVIMENTO: ACCOPPIATE VINCENTI

In foto: Collez. Mirawood mod. 1B in rovere laccato tortora a poro aperto. Parquet in rovere laccato bianco

 

Per i pavimenti di colore chiaro il consiglio è quello di scegliere porte nelle nuances del bianco, del grigio, del tortora o del legno naturale.

 

In foto: Collez. Mirabilia mod. LUTA 3B in laccato bianco. Armadiatura Miria

 

Mentre un pavimento dalle tinte scure starà benissimo con dei colori chiari in netto contrasto, evitando così un effetto troppo cupo fra le mura domestiche.

 

 

In foto: Collez. Gabilia mod. 7PA BICOLOR in rovere pietra. Parquet Garofoli in rovere pietra

 

 

In foto: Collez. Filomuro in Rovere Ice.

 

Se avete pavimenti nelle tinte del grigio abbinate porte in rovere grigio per un effetto volutamente omogeneo, oppure optate per il rovere sbiancato, luminoso e facile da inserire in ogni contesto.

 

In foto: Porta blindata Garofoli mod. CINZE 5PA4IN in rovere teak. Parquet Garofoli in rovere teak. 

 

 

 

PAROLA D’ORDINE?  PERSONALITA’

 

Il colore non è l’unica scelta… è anche fondamentale decidere quale stile la propria casa deve rispettare.

Per aiutarvi nell’arduo compito dell’acquisto vi facciamo alcuni esempi che vi semplificheranno la scelta!

 

 

 

 

In foto: Collez. Dorè Mod. DUPLO 2B, con cimasa, capitelli e diamanti in laccato bianco opaco

 

Se la vostra abitazione ha una pavimentazione importante, magari vintage o antica, il nostro consiglio è di abbinarci delle porte con uno stile neo-classico, con decori eleganti e tonalità sobrie.

 

 

In foto: collez. Classica mod. 2B in arte povera

 

Nelle case dal sapore rustico con pavimenti in cotto o sasso staranno benissimo le classiche porte in legno, sia chiaro che scuro.

 

In foto: Gidea collez. Smart mod. 1PAL argento lucido

Mentre se la casa ha un gusto moderno si sposerà benissimo con finiture lucide o laccate.

 

In foto: Gidea collez. 1000Colours mod. DUANA 2F laccato a campione

 

 

Avrete capito quindi che abbinare porte a pareti, pavimento e arredo, potrebbe rivelarsi una bella impresa.

Per questo vi suggeriamo di venirci a trovare nel nostro showroom, dove il personale specializzato saprà consigliarvi al meglio.. semplice no?

 

Chiamaci al 02/90003246 per avere maggiori informazioni

 

Come abbinare le porte al parquet?

L’attenzione ai dettagli  fa la differenza, ma la scelta degli abbinamenti tra i vari componenti d’arredo è fondamentale per rendere una casa armoniosa e gradevole.

Se per i pavimenti la scelta è ricaduta sul parquet, il passo successivo è quello di scegliere delle porte che siano coerenti con il pavimento in legno.

Come prima regola, bisogna evitare dei contrasti cromatici eccessivi. Molto importante è infatti, armonizzare l’ambiente creando un giusto legame con tutto il design impostato e soprattutto con il parquet. Il consiglio è dunque di non distaccarsi troppo dalla tonalità di colore, magari creando soltanto delle sfumature, oppure un contrasto tra il satinato del parquet e il lucido delle porte o viceversa.

 

 

porte interne pavia 3

In foto: porte Gidea collezione Grain in quercia biondo abbinato a parquet in rovere naturale.

Se intendiamo trasmettere un’intensità di calore maggiore a tutto l’ambiente, motivo per cui abbiamo scelto un parquet decisamente scuro come il mogano o il noce, è senza dubbio adeguare le porte agli stessi colori, anche se per un ambiente rustico tinte rossicce come il ciliegio, si sposano bene con una base di noce scuro.

porte interne pavia 5

 

In foto: porte filomuro Garofoli rovere wengè abbinate a parquet rovere wengè.

Tuttavia, se preferiamo arredare la casa con uno stile minimalista, occorre abbinare ad un parquet in rovere, uno stile candido ed essenziale. Le porte chiare di frassino, ramino oppure laccate di bianco, possono comunque creare un ambiente luminoso, non invadente e raffinato.

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In foto: porte Garofoli collezione Miraquadra mod. 4/B