Maniglie Olivari che arredano

Oltre all’evidente funzione di apertura e chiusura, le maniglie Olivari sono uno dei classici dettagli che fanno la differenza, poiché – se scelte con cura – possono conferire grinta e personalità sia alle porte, sia ai vari ambienti della casa.

 

 

 

Principale protagonista del movimento che compiamo automaticamente nel chiudere o aprire una porta è la maniglia.

Vellutata al tatto ed ergonomica, oppure classica e “spartana”, semplice e sobria oppure molto originale e di design, la maniglia conferisce non solo alle porte, ma spesso all’intero ambiente, un tocco personalizzato.

Molto diffusa è la maniglia in ottone, materiale resistente alla corrosione, molto duttile e malleabile, caratteristiche queste ultime che consentono a progettisti e designer di sbizzarrirsi nell’ideazione di pezzi unici, capaci di contribuire ad arredare con gusto i vari spazi abitativi. Spesso l’ottone viene abbinato ad altri materiali, come il vetro o il cristallo, trasformando la maniglia in un vero e proprio gioiello: di grande impatto e davvero bella da vedere.

Per scegliere le maniglie giuste, ovviamente occorre tener conto dello stile d’arredamento del proprio appartamento e dell’infisso sul quale verrà posizionata: la varietà in effetti è molto ampia.

Si spazia dai modelli etno-chic a quelli più contemporanei ed eleganti, dalle maniglie classiche a quelle minimal.

Una maniglia classica e lineare, sta bene ovunque: dalle porte in legno a quelle laccate.

Occorre invece prestare maggior attenzione alle maniglie di design, più idonee a modelli contemporanei, con i quali a volte si ha maggiore agio nel giocare su contrasti ed effetti decor.

 

 

ATENA PANIER, Studio Olivari 2016

Il Guilloché è una tecnica decorativa di incisione realizzata con apposite macchine che, guidate manualmente, generano un preciso, intricato e ripetitivo pattern sul materiale di base. Il pattern Panier, intreccio di vimini delle ceste, applicato al best-seller Olivari Diana, dona alla maniglia eleganza e classicità.

 

 

CHELSEA, Jean Nouvel 2013

 

La ricerca condotta per mettere a punto il modello Chelsea è espressione della sensibilità artistica di Jean Nouvel. La maniglia nasce in contemporanea con la torre residenziale 100 11th Avenue che Jean progetta per il quartiere nel cuore di Manhattan da cui prende il nome: egli immagina un’architettura come una “macchina per la visione” in grado di catturare i riflessi del fiume Hudson sul quale si affaccia.

Per le maniglie, Jean ci chiede un modello fuori dall’usuale. È alla ricerca di una forma diversa rispetto alla geometria tubolare che convenzionalmente ispira la leva.

 

 

CRYSTAL DIAMOND, Marcel Wanders 2015

 

La collezione di maniglie Crystal del 2015 di Marcel Wanders è una sorta di compendio della storia e dell’abilità artigianale, maturata dall’azienda in oltre 100 anni di vita.

Crystal Diamond è una luminosa e scintillante continuità della combinazione di minimalismo e classicismo evocati dalla sua maniglia Dolce Vita (2014). Divisa in due parti, una in ottone e l’altra, frontale, in cristallo, Crystal Diamond ci consente d’intravedere – attraverso il cristallo – il decoro riflesso sull’ottone.

 

 

AURORA, Alessandro Mendini 1994

L’idea di una maniglia che racchiudesse la magia del vetro è nata dal colloquio con Alessandro Mendini. Ebbe subito l’intuizione di una goccia di vetro trasparente integrata o emergente dal metallo, e così anche l’idea della forma.

 

 

MARILYN, MAD Architects 2016

Marilyn nasce dal linguaggio organico e sinuoso dello studio MAD Architects e del suo leader Ma Yansong. La forma morbida e flessuosa della maniglia ricorda il design innovativo delle Absolute Towers di Toronto, note tra gli abitanti del quartiere come Marilyn Monroe Towers.

 

 

Vieni a trovarci nel nostro show-room alle porte di Milano, per scoprire tutta la gamma di maniglie OLIVARI.

 

 

News GAROFOLI. Scopriamole insieme!

ONDA E QUADRO: BOISERIE E PORTE FILOMURO IN LEGNO MASSICCIO

 

Il legno massiccio, la sua inequivocabile bellezza, un nuovo modo di interpretarne le qualità.

Questo sono Onda e Quadro, boiserie e porte Filomuro nati dalla volontà di coniugare un materiale pregiato e sostenibile a un design contemporaneo, caratterizzato dal particolare disegno delle incisioni. Una assoluta novità, che riesce a sintetizzare perfettamente l’unione di materia ed eleganza.

Risultato di ricerca tecnologica e innovazione stilistica, Onda e Quadra rappresentano l’espressione di un modo di concepire gli interni abitativi che sappia sempre connettere le nostre radici, il legno, al futuro.

 

 

 

I due motivi, Onda e Quadro, creano sulla superficie lignea un gioco geometrico di ombre e sfumature molto coinvolgente, perfetto per arricchire con un segno deciso una porta a tutta altezza, una colonna o la parete che ospita il televisore.

 

 

Soluzioni perfette da abbinare a porte Filomuro realizzate nella stessa finitura e con identiche incisioni, come anche a pareti attrezzate e librerie custom.

 

 

 

RIFLESSI PREZIOSI

 

 

Sai che le porte interne in vetro con profili in alluminio e finiture metallizzate sono un trend di questo anno?

Ecco alcune delle nuove finiture metalliche Garofoli, pensate per interpretare con eleganza questa tendenza.

 

 

Porta Total Biglass, vetro trasparente, profilo Brown, maniglia Playa. Boiserie Segno con pantografatura modello Onda finitura Rovere Terra.

 

 

Porta Filomuro Biglass, vetro trasparente, profilo Eve Rose. Maniglia Playa Eve Rose. Boiserie Vetro Borghini Grey. Parquet Platinum Garofoli rovere laccato bianco.

 

Porta Filomuro Rubia, vetro trasparente, profilo Gold. Maniglia Bolt colore nero. Boiserie Garofoli rovere grigio.

 

 

Porta Gdesigner scorrevole a 3 ante, modello Ive 1V. Vetro trasparente, profilo Ardesia. Parquet Platinum Garofoli in Rovere Naturale. Boiserie laccata bianca modello Miraquadra 2B.

 

 

 

 

Come lavare il parquet: consigli e prodotti per la pulizia.

COME LAVARE IL PARQUET: CONSIGLI E PRODOTTI PER LA PULIZIA

 

 

Il parquet in legno è una delle pavimentazioni più impiegate grazie alla sua straordinaria bellezza, alle sue qualità e alla capacità di adattarsi a qualunque stile.
Tra le caratteristiche principali e intrinseche del legno troviamo infatti l’isolamento termico, l’isolamento acustico, la durezza e l’elasticità. Ma la specificità che più lo contraddistingue rispetto ad altri materiali è che è un materiale vivo: che reagisce alle condizioni ambientali in cui si trova, in particolare ai fattori di luce, temperatura e umidità.

Proprio per la sensibilità a questi fattori, in passato veniva evitata l’installazione del parquet in zone della casa con contatto frequente con acqua, come bagno e cucina.
Oggi, con lo sviluppo di nuovi trattamenti e tecnologie, è possibile avere prodotti, come il parquet Garofoli, molto più resistenti. Questo, oltre ad ampliare la possibilità delle posa in tutti gli ambienti della casa, ha semplificato la manutenzione e la pulizia dei pavimenti in legno.

Vediamo nello specifico come pulire il parquet delle nostre collezioni, per conservare e preservare tutta la bellezza del legno.

 

PULIZIA ORDINARIA

Vogliamo rassicurarti facendo una premessa: i nostri parquet, essendo di alta qualità e trattati con le tecnologie più recenti, non necessitano attività di manutenzione particolari. Puoi quindi liberarti dalla paura… “Adoro il parquet me se poi si rovina?”.

Se comunque tieni all’igiene di casa e fai le pulizie ogni giorno, sappi che la pulizia quotidiana del pavimento in legno va effettuata utilizzando un’aspirapolvere con spatola a setole morbide oppure utilizzando panni specifici in micro-fibra elettrostatica.

Una volta eliminata la polvere si può procedere con il lavaggio della superficie: questa è la fase più delicata della pulizia perché trattando il legno in modo sbagliato, nel tempo si può compromettere il materiale. Ma come lavare il parquet?

Usa un panno umido (ben strizzato) imbevuto con acqua tiepida e detergente appropriato. In commercio esistono molti prodotti per parquet tutti rigorosamente neutri e privi di solventi ma se proprio un giorno ti ritrovi senza in prodotti specifici, in alternativa puoi usare il sapone neutro che usi per i piatti.

Per la cura del parquet sono da evitare assolutamente l’uso di alcool, solventi, acidi e ammoniaca, perché possono danneggiare irreparabilmente la finitura superficiale. Ti consigliamo anche di evitare la cera, perché andrebbe comunque a modificare l’effetto del nostro parquet.

Nel casi in cui dobbiamo pulire parquet macchiato è fondamentale non utilizzare prodotti schiumosi ed evitare ammoniaca e sostanze aggressive come alcool e candeggina.
Se sono presenti macchie vi consigliamo, quindi, di pulire il parquet con i classici prodotti neutri diluiti con acqua, come detto in precedenza, facendo una leggera pressione sulla zona critica e ripetendo l’operazione più volte se necessario.
Dopo il lavaggio, quando il pavimento è ben asciutto, si può passare un panno morbido di lana o di cotone seguendo la direzione delle venature del legno così da lucidare il pavimento.

 

Un ulteriore consiglio è quello di applicare appositi feltrini ai piedi di tavoli e sedie per evitare che lo sfregamento, nel tempo, possa graffiare la superficie del parquet.

Inoltre, nel caso tu debba spostare oggetti pesanti, ricordati di farli scorrere su pesanti stracci di lana o su feltro. In questo modo potrai salvaguardare il tuo pavimento in legno.

 

 

 

NUOVA VITA AL PARQUET CON LA LEVIGATURA

Se invece ti stai chiedendo come pulire il parquet rovinato dobbiamo avvisarti che con la pulizia ordinaria e straordinaria si possono ottenere solo dei miglioramenti, ma non è possibile riportare il pavimento all’originale bellezza.
I pavimenti in parquet di recente formulazione presentano una superficie anti-graffio altamente resistente che ne riducono l’usura, ma se il legno risulta essere molto invecchiato la miglior soluzione è la levigatura.
Per questo intervento sono però necessari strumenti professionali e quindi dovrai affidarti a specialisti.

 

 

NO ALL’UMIDITÀ

Un’ultima cosa molto importante da sapere è che, una volta effettuata la posa, è necessario mantenere negli ambienti le idonee condizioni climatiche.

L’umidità dell’aria deve essere compresa tra 45% e 65% e la temperatura ambiente tra 15°C e 30°C, altrimenti nel tempo possono verificarsi nel pavimento in legno ritiri o rigonfiamenti.

Occorre quindi prestare molta attenzione perché risalite di umidità dal sottofondo o allagamenti possono danneggiare in maniera anche irreversibile il pavimento.

Guida per scegliere le porte adatte al pavimento in laminato

PAVIMENTI IN LAMINATO E PORTE DA INTERNI: UN MATRIMONIO PERFETTO

 

Ti piacerebbe rinnovare la tua casa evitando impegnativi lavori di muratura?

Una delle soluzioni più efficaci per stravolgere il look dei tuoi spazi è la sostituzione di porte e pavimenti.

Sappiamo che la sostituzione o l’installazione delle pavimentazioni possono comportare costi elevati e lavorazioni laboriose, ma in commercio ora puoi trovare dei pratici pavimenti in laminato, che sono un ottimo compromesso tra costo, facilità di installazione ed estetica.

 

Fai attenzione però, esistono tantissime tipologie di pavimento laminato, di ottima, ma anche di scarsissima qualità.
L’aspetto realistico del legno e l’elevata resistenza a graffi, urti e macchie sono senza dubbio le peculiarità che scegliendo un laminato di bassa fattura andranno a perdersi compromettendo così il risultato finale e la durabilità nel tempo.

Ora che ti abbiamo introdotto l’importanza nella selezione del pavimento laminato, vogliamo guidarti nell’abbinare porte e pavimenti in modo corretto.

 

TONO SU TONO PER UNA SCELTA SENZA ERRORI

La scelta che senza dubbio risulterà più semplice per un risultato elegante e lineare è adottare la medesima finitura, o in gradazione di colore, del pavimento laminato anche sulle porte interne.

 

In questo caso le collezioni di porte Garofoli saranno un ottimo alleato, in quanto tutti i complementi presenti nelle collezioni – porte, pavimenti, boiserie e battiscopa – sono disponibili in finitura coordinata.
Questa soluzione è l’ideale per gli amanti dell’armonia e dell’equilibrio tra gli elementi d’arredo.

Qui di seguito puoi trovare alcuni esempi di match vincenti di pavimento laminato di Gidea e porte Garofoli.

 

Nella foto sottostante il pavimento in laminato effetto rovere chiaro è stato abbinato alle porte in legno laccate bianche della collezione Miraquadra. Come noterai il battiscopa è stato scelto nella stessa finitura della porta, per creare una cornice neutra che faccia da filo conduttore in tutte le stanze.

 

 

In questo secondo caso ti mostriamo invece una combinazione di tinte scure: il pavimento in laminato nella finitura rovere testa di moro si abbina perfettamente alla porta effetto malta della collezione No-Limits.

 

 

 

L’ELEGANZA DEL VETRO

Via libera nella scelta se invece optiamo per l’abbinamento del pavimento in laminato con porte in vetro.
La sobrietà del materiale non andrà mai a scontrarsi con il colore del pavimento e l’unica attenzione che dovrai avere sarà nella selezione del profilo giusto. Soprattutto nel caso in cui il pavimento è in una colorazione scura, il vetro della porta favorirà l’illuminazione e aumenterà la percezione della grandezza della stanza.

 

LE FINITURE

Nella breve gallery che segue puoi dare un’occhiata alle finiture più interessanti della nostra collezione di pavimenti in laminato.

Nelle foto puoi apprezzare quanta similarità visiva ci possa essere tra i laminati più moderni e il legno.

 

 

 

 

 

 

Quali porte abbinare ad un parquet in rovere sbiancato?

QUALI PORTE ABBINARE A UN PAVIMENTO IN ROVERE SBIANCATO

 

Abbinare le porte con il parquet  in rovere sbiancato, può sembrare un’ impresa semplice, ma in realtà bisogna fare molta attenzione per ottenere un risultato armonioso.

Nel nostro blog ci siamo già occupati dell’abbinamento tra pavimento e porte, ma in questo articolo vogliamo focalizzarci su una tipologia di pavimento molto di tendenza negli ultimi anni: il parquet in rovere sbiancato.

Il trend dello stile nordico che ha imperversato nelle ultime stagioni ha portato infatti una grande attenzione verso i legni più chiari, come il rovere sbiancato, il rovere naturale oppure due alternative presenti nel nostro catalogo: il rovere Ice e il rovere seta.

 

 

ROVERE SBIANCATO E ALTRE FINITURE CHIARE

Partiamo subito rispondendo a una domanda che ci viene fatta spesso: “Parquet rovere sbiancato: pro e contro?”
Il rovere sbiancato è una tipologia di pavimento fra le più belle e versatili, in grado di donare un forte senso di calore e comfort.

Un altro pro del rovere sbiancato Garofoli e che lo si trova, nella stessa finitura, sia per le porte che per i pavimenti, i rivestimenti e gli armadi.
Per alcuni un contro è rappresentato dal prezzo del parquet stesso rispetto ad altri tipi di pavimento, ma questo è un ostacolo spesso solo apparente. I parquet prefiniti come il nostro richiedono infatti un costo molto più basso per l’installazione.

Il colore rovere sbiancato è una finitura semplice da abbinare, ma in base alla scelta della porta cambia completamente l’aspetto generale della casa.

Se desideriamo un risultato lineare e molto accogliente consigliamo di abbinare questo tipo di parquet a porte interne in rovere sbiancato.
La scelta tono su tono è raccomandata per abitazioni con ambienti ristretti in quanto la continuità di colore aumenterà la luminosità e la percezione degli spazi.

 

 

 

Per case, invece, dove design è la parola d’ordine il rovere sbiancato del pavimento(o le finiture affini) sarà perfetto con una porta in vetro e alluminio.

Il matrimonio tra rovere sbiancato e vetro è infatti perfetto, di grande classe ed eleganza.

 

 

 

ALTERNATIVE AL ROVERE SBIANCATO

Se vuoi delle alterative interessanti al rovere sbiancato, puoi valutare due finiture che stanno veramente facendo tendenza: il rovere Ice e il Rovere seta.

Te le presentiamo in ambientazioni in cui sono state rese veramente protagoniste.

 

 

Per chi ama il legno ma predilige interpretazioni minimal ecco sotto un’idea irresistibile: al parquet sono state abbinato porte, battiscopa e armadi tutti nella finitura rovere ice e in versione raso parete.

 

 

Se invece desideri una tonalità più calda ecco un bel living realizzato con il rovere seta e le porte scorrevoli in vetro.

Come puoi notare dall’immagine sottostante è inoltre possibile scegliere in rovere seta anche la parete attrezzata e la boiserie.

 

 

Il dettaglio di classe? Il vetro con decorazione bianca invece che il classico vetro trasparente.

 

Le dimensioni corrette per una cabina armadio funzionale

 

LE DIMENSIONI PER UNA CABINA ARMADIO FUNZIONALE GAROFOLI

 

Tra gli interventi più desiderati durante la ristrutturazione della camera da letto c’è senza dubbio la sostituzione dell’armadiatura tradizionale con una pratica cabina armadio.

Le misure della cabina armadio non sono fisse, ma a seconda dello spazio disponibile è possibile realizzare un ambiente comodo e funzionale, anche se non si dispone di una stanza dedicata.

Per creare una cabina armadio funzionale servono almeno 2 mq, dove la dimensione minima per la larghezza è di 120 cm, di cui 60 per muoversi agevolmente e altri 60 per l’ingombro dello spazio occupato dai vestiti stipati, per una lunghezza di 2 metri.

In questo caso la cabina sarà disposta su un solo lato e sarà adibita esclusivamente a guardaroba, mentre per le dimensioni di una cabina armadio abitabile, da utilizzare anche come spogliatoio, è opportuno avere una maggiore profondità, di almeno 2 metri.

Durante la progettazione non avremo bisogno quindi di tantissimi mq, ma sarà necessario un attentissimo studio sia del luogo che accoglierà la cabina che della gestione e organizzazione di ogni piccolo spazio dedicato!

 

COME PROGETTARE LA TUA CABINA ARMADIO

Le idee e possibilità progettuali per realizzare cabine armadio in piccoli e grandi spazi sono delle più svariate: dalla forma agli accessori, alla scelta dei materiali, in commercio si possono trovare tantissime soluzioni.
Certo è che il sogno di tutti è avere una camera con cabina armadio adiacente, con spazio infinito per riporre abiti, accessori e scarpe, ma in realtà ben pochi hanno il privilegio di avere così tanti mq a disposizione!
Questo però non ci deve assolutamente scoraggiare perché, come abbiamo già anticipato, l’estensione non è un problema se pianifichiamo attentamente gli interventi.

 

COME CHIUDERE LA CABINA ARMADIO

La porta a battente è di norma la soluzione più economica, ma non sempre quella più adatta a tutti gli ambienti.

Di fatto per chi deve combattere con i cm la scelta ideale sarà una porta rototraslante o una chiusura con porte scorrevoli.
Con quest’ultima soluzione, infatti, si eviterà l’ingombro dell’apertura/chiusura della porta a tutto vantaggio dello spazio disponibile per gli accessori interni, i mobili della stanza o per una maggiore libertà di movimento.

Per cabine armadio piccole, un’idea molto di tendenza negli ultimi anni, è l’utilizzo di semplici armadi componibili, privati integralmente o parzialmente delle ante di chiusura.
In questo caso risparmieremo i cm dedicati alle porte, ma dovremo fare maggiore attenzione alla scelta di finiture e colori dei mobili interni, che dovranno essere rigorosamente in linea con tutti gli altri elementi della stanza.

Sarà inoltre fondamentale un ordine rigoroso nell’organizzazione di vestiti, scarpe e accessori.

Va sottolineato che alcuni scelgono questa opzione non tanto per una necessità di spazio ma per una preferenza stilistica.

Negli hotel di un certo livello, ad esempio, capita sempre più spesso di trovare cabine armadio aperte, dietro al letto. In questo caso la scelta migliore è coordinare gli accessori interni alla cabina armadio con mobili e boiserie della stanza da letto. Il risultato infatti è un ambiente armonico ed elegante.

In foto: porta scorrevole a due ante collezione Gdesigner modello IVE 1V rovere wengè, vetro fumè trasparente.

In foto: porta a battente lato a spingere collezione Poema modello SPATIO LT rovere wengè. Boiserie in rovere wengè.

 

 

Il consiglio, per chi non vuole rinunciare ad una cabina armadio funzionale, ma ha poco spazio, è l’utilizzo di soluzioni personalizzabili, come i sistemi Miria di Garofoli, così da avere un’ampia gamma personalizzabile, in dimensioni e finiture, di porte e prodotti coordinati per tutta la camera da letto.

Le ante Miria possono infatti essere realizzate in legno, vetro, laminato e laccato e possono essere scelte nella stessa finitura degli accessori come scarpiere, appendiabiti e mensole.

 

In foto: Attrezzatura interna per cabina armadio Miria. 

 

 

 

LA GIUSTA ILLUMINAZIONE PER LA CABINA ARMADIO

Qualunque sia la dimensione della cabina armadio, la luce all’interno è parte integrante di un buon risultato finale.
Una sola luce centrale non è in grado di assicurare una visibilità ottimale all’interno di cassetti e ripiani e potrebbe creare delle zone di ombra.
Il massimo della funzionalità dell’illuminazione all’interno dei guardaroba si potrà ottenere con faretti o strisce di led per una luce diffusa su tutto lo spazio. A sostegno di una buona luce artificiale è sempre consigliabile anche massimizzare il filtraggio della luce naturale, facilmente risolvibile con l’inserimento di porte a vetro.

 

In foto: porta scorrevole a quattro ante collezione Gdesigner modello IVE 1V rovere wengè, vetro riflettente

 

 

 

INTERNI DELLA CABINA ARMADIO BEN ORGANIZZATI

 

L’attrezzatura interna è, insieme agli elementi citati sopra, di fondamentale importanza per non compromettere la funzionalità della cabina armadio.

Allora ecco gli elementi essenziali da tenere sempre bene a mente durante la progettazione interna della cabina armadio:

  • posizionare alla base le cassettiere oppure moduli porta scarpe; sopra, ad altezza uomo (non si superino quindi i 190 cm da terra) sistemare tutti gli appendiabiti;

  • lo spazio in altezza andrà organizzato con mensole e ripiani a giorno, ma anche con scatole per dividere i vari indumenti in base alla stagione;

  • all’interno della cabina non dovrà mai mancare uno specchio che rifletta l’intera figura, ma nel caso non fosse possibile la soluzione potrebbe essere una porta a specchio

 

In foto: attrezzatura interna in rovere seta

 

 

 

 

 

 

Per maggiori informazioni

Porte blindate Torterolo&Re. La sicurezza a 360 gradi.

Dall’interno all’esterno le nostre 8 difese

Le serrature delle porte blindate Torterolo&Re sono dotate di 8 barriere studiate proprio per assicurare il massimo della sicurezza passiva.

I tentativi di effrazione avvengono molto spesso agendo forzatamente sulla serratura, ad esempio cercando di scassinarla forandola, strappando via il cilindro, rompendone i fissaggi.

È quindi necessario che la serratura sia dotata di accorgimenti e protezioni che ne impediscano l’apertura anche se sottoposta ad azioni di questo tipo.

 

1_ SERRATURA PER CILINDRO A PROFILO EUROPEO CON CUORE INTELLIGENTE BREVETTATO:
un dispositivo “sente” la presenza del cilindro a chiavistelli fuoriusciti (serratura in sicurezza) e, in caso di estrazione dello stesso, li blocca in posizione.

2_PIASTRINA DI REGISTRAZIONE CON FUNZIONE ANTI CARTA:
la speciale sezione della piastrina di regolazione dello scrocco ne impedisce l’apertura forzata.

3_PIASTRA DI PROTEZIONE IN ACCIAIO AL CARBONIO TEMPERATA ANTI-TAGLIO E PERFORAZIONE:
un vero e proprio scudo da 1,5 mm di spessore a difesa di tutti i meccanismi della serratura.

4_STRUTTURA PORTANTE:
un ulteriore profilo in acciaio da 1,5 mm su cui la serratura viene fissata.

5_SFERE IN ACCIAIO TEMPERATO ANTITRAPANO:
a difesa delle viti di fissaggio del dispositivo di protezione cilindro.

6_SAGOMA DISPOSITIVO ANTI-TRAPANO E ANTI-ESTRAZIONE A CONO CALIBRATO:
impedisce i tentativi di strappo con tubi o estrattori che non trovano punti di appiglio.

7_PASTIGLIA ROTANTE CONICA A SPESSORE MAGGIORATO:
per evitare i tentativi di spacco tramite cacciavite.

8_DISPOSITIVO POLIMERICO DI DEVIAZIONE DELLA PUNTA:
nel caso in cui venga superata la difesa della pastiglia, guida la punta del trapano lontano dal cilindro e ne difende i meccanismi chiave

 

 

Contattaci per avere maggiori informazioni

Avere una casa a prova di ladro ne aumenta il valore

 

Immobiliare.it rileva che l’affitto di abitazioni sicure costa il 21% in più rispetto alla media, mentre è del +7% il prezzo richiesto per la vendita.

Ma in Italia solo un immobile su tre è dotato di porta blindata e appena il 10% ha un impianto di allarme.

 

 

 

 

In foto: porta blindata EGLIDE di Torterolo&Re

 

I furti in abitazione sono i più comuni in Italia. Dati Istat ci informano che nel 2016 sono stati denunciati ben 214.053 casi dei quali quasi la metà nel Nord Italia e più del 10% solo a Milano.

Per questo, secondo un’analisi di Immobiliare.it, le case munite di prodotti anti-effrazione vengono vendute al +7% e affittate a un prezzo del 21% più alto rispetto alla media.

 

 

In foto: persiana blindata Erreci, classe 3 anti-effrazione 

 

 

 

Tirando le fila, se volete aumentare il valore della vostra abitazione in affitto o in vendita, potete prendere in considerazione l’idea di installare una porta blindata certificata oppure rendendere più sicure porte e finestre, con grate e persiane blindate.

Maniglie moderne e classiche

Completano le porte come piccole sculture che danno carattere all’ambiente

 

 

 

 

Le preferisci morbide e sinuose, lineari e spigolose o giocose e colorate?

Le maniglie sono come moderne sculture, danno carattere all’ambiente e diventano decori dalla personalità inconfondibile.

Come sceglierle?
Tieni conto prima di tutto della porta che andranno a completare, considera gli elementi caratterizzanti come il materiale con cui è realizzata e le eventuali decorazioni su anta, telaio e coprifilo.
In presenza di cerniere a vista, abbina la maniglia di conseguenza.

Le porte bianche sono quelle che lasciano più libertà di scelta e le forme curve sono quelle che garantiscono la presa più confortevole.

 

Maniglia OLIVARI modello ARC

La semplicità elegante del prospetto Arc nasconde una qualità tattile che si rivela nell’atto d’impugnare la maniglia, quando si ha modo di sperimentare la “morbidezza” organica del suo lato interno.

 

 

Maniglia OLIVARI modello TWIST

La torsione architettonica è un elemento chiave nella progettazione di una serie di progetti  su scale diverse: dagli edifici ai padiglioni.

Nel caso di Twist è stata adattata al disegno di una maniglia.

 

 

 

Maniglia OLIVARI modello NIRVANA

Nel modello Nirvana, la pulsione di Massimo Iosa Ghini per la componente aerodinamica del segno si esprime con evidenza nella soluzione scelta per il raccordo tra il mozzo e la leva.

La torsione e il dinamismo impresso nel punto in cui si incontrano, lo slancio della leva, la linea filante del loro innesto (riducendosi di sezione il mozzo, la leva acquista dinamismo) sono elementi espressivi di questa sua passione per la velocità e il movimento che lo caratterizza fin dai suoi esordi “bolidisti”.

 

 

Maniglia OLIVARI modello LAMA

Gio Ponti mette a fuoco due tipi di approccio al disegno della maniglia. Uno, organico, più funzionale, in cui la leva si offre alla presa della mano modellandosi secondo un disegno sinuoso.

L’altro, invece, geometrico, in base al quale è la mano ad adattarsi “naturalmente” alla forma.

 

 

Maniglia OLIVARI modello CHEVRON

Zaha Hadid ci ha dato l’opportunità (e l’onore) di collaborare in occasione del suo primo progetto a New York: un edificio residenziale accanto al parco sulla High Line.

Nella maniglia Zaha Hadid ha voluto trasferire la stessa ricerca sperimentale di strutture dinamiche e innovative, tipica di ogni suo progetto d’architettura.

 

 

Maniglia OLIVARI modello ICE CUBE

Il modello Ice Cube si può dire sia la prima maniglia in cristallo molato, ossia ricavato da una lastra di cristallo tecnico e super-trasparente. In questo “gioco di volumi semplificati” tipici del linguaggio di Dominique Perrault – grazie anche alla collaborazione di Gaëlle Lauriot-Prévost – l’ispirazione nasce da uno strumento quale il morsetto usato naturalmente nei cantieri per tenere insieme forme e materiali diversi.

 

 

 

Maniglia OLIVARI modello DIANA DAMIER 

Il Guilloché è una tecnica decorativa di incisione realizzata con apposite macchine che, guidate manualmente, generano un preciso, intricato e ripetitivo pattern sul materiale di base.

Con la decorazione Damier “a scacchi”, il best-seller Olivari Diana assume caratteri di un’eleganza sofisticata.

 

 

Maniglia OLIVARI modello AURORA

L’idea di una maniglia che racchiudesse la magia del vetro è nata dal colloquio con Alessandro Mendini. Ebbe subito l’intuizione di una goccia di vetro trasparente integrata o emergente dal metallo, e così anche l’idea della forma.

 

Come scegliere la maniglia per la tua porta scorrevole

 

Quando si sceglie una porta a scomparsa o una porta a scorrimento esterno, occorre porre grande attenzione anche a quello che può sembrare un dettaglio e invece rappresenta un elemento molto importante per l’estetica e la funzionalità del serramento: la maniglia.

In questo articolo ti mostriamo alcune soluzioni, così che tu possa scegliere la maniglia per porta scorrevole più adatta allo stile di casa tua.

Come potrai notare le porte scorrevoli Garofoli sono state progettate per poter integrare maniglie di diverso tipo: da quelle più sottili a quelle più scenografiche.

 

 

MODELLI E FINITURE

 

In ogni tipo di porta la maniglia contribuisce a definire lo stile e anche a rendere più o meno comoda l’apertura.

Le maniglie per porte scorrevoli, hanno un ruolo ancora più centrale, soprattutto se parliamo di maniglie per porte scorrevoli a scomparsa.

In questo caso infatti l’anta della porta scorre all’interno del muro e ha quindi necessità di una soluzione di apertura che permetta lo scorrimento a scomparsa.

 

 

 

Sopra potrai notare una maniglia a vaschetta di forma quadrata, posizionata su una porta Garofoli MILIA laccata bianca.

Per estrarre la porta dal vano viene invece montato un tiraporta in tinta con la maniglia. Sulle porte scorrevoli Garofoli e Gidea la vaschetta può essere scelte di diverse forme – tonda o quadrata – e con serratura Yale, Patent, con nottolino e anche liscia, senza alcuna serratura.

 

 

 

 

Un’altra opzione molto apprezzata ed esteticamente più particolare è la maniglia Playa.

Te la mostriamo montata su una porta scorrevole laccata della collezione Miraquadra e su una porta in vetro della collezione G-Like.

 

 

 

La maniglia PLAYA può essere scelta in diverse finiture: cromo lucido, cromo satinato, inox, ottone lucido, ottone satinato, bronzo, bianco opaco, nero opaco, bianco lucido, nero lucido ed in tutta la gamma colori RAL.

 

 

PORTE SCORREVOLI IN VETRO

 

Quando si parla di porte scorrevoli in vetro ci si trova davanti a diverse opzioni: maniglioni, maniglie adesive oppure a vaschetta e la nostra soluzione PLAYA.

 

Ti mostriamo alcune possibilità nelle immagini qui sotto.

Se la porta è a scorrimento esterno le possibilità sono più ampie perché l’anta non deve scorrere nel muro.

Nel caso di scorrimento scomparsa la maniglia deve per forza essere piatta.

 

 

In questa porta scorrevole tutto vetro, la maniglia ha un look rigoroso e minimale, ideale per lo stile moderno dell’ambiente.

 

 

Nella fotografia superiore invece, abbiamo voluto dare più spazio alla maniglia, scegliendo un maniglione che contribuisce a dare personalità alla porta e a sottolinearne il design.

 

 

 

Su questa porta scorrevole doppia  della collezione BiSystem è stata posizionata una maniglia Playa nella finitura cromo satinato.

Una soluzione elegante per gli amanti dello stile pulito.

Di seguito ti mostriamo invece tre modelli che puntano a impattare visivamente il meno possibile, consentendo comunque una facile gestione di apertura e chiusura.

 

 

 

 

PORTE SCORREVOLI IN LEGNO O LACCATE

 

Le tipologie di maniglie per porte scorrevoli in legno o laccate non sono differenti da quelle che abbiamo visto fino ad ora.

Unica eccezione sono quelle adesive, installabili sole sulle porte in vetro.

Nelle due porte scorrevoli in legno che vedrai sotto, è stata montata una vaschetta quadrata in cromo satinato, in linea con i vari toni di grigio presenti nella stanza.